Formazione Professionale - Caso ANFE: La Regione intervenga per smantellare il malaffare, tutelare i lavoratori e garantire le attività formative

Data pubblicazione: Jan 17, 2017 4:25:52 PM

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall'Area programmatica Democrazia e Lavoro CGIL Sicilia in relazione alla vicenda dell'ente di formazione professionale ANFE su cui sta indagando la Magistratura.

AREA PROGRAMMATICA DEMOCRAZIA E LAVORO SICILIA

CGIL - FLC CGIL

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Formazione Professionale Sicilia - Caso ANFE

La Regione intervenga per smantellare il malaffare, tutelare i lavoratori e garantire le attività formative

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Lo scandalo sulla Formazione Professionale in Sicilia fa registrare, in questi giorni, un altro clamoroso caso di cronaca giudiziaria con gli arresti domiciliari del Presidente regionale e Nazionale dell'ANFE, Paolo Genco, e dell'imprenditore Baldassare Di Giovanni.

L'emersione della presunta truffa di 53 milioni di euro perpetrata ai danni della Regione Sicilia e dell'Unione Europea, mette in crisi anche l’ultimo grande ente gestore storico della formazione professionale in Sicilia, determinando una situazione di incertezza sia per il prosieguo delle attività didattiche che riguardano migliaia di studenti dei corsi di istruzione e formazione professionale (IEFP) della Sicilia sia per le centinaia di dipendenti che vedono a rischio il loro posto di lavoro.

Malgrado i molteplici casi di malaffare scoperchiati in passato dalla Magistratura siciliana, secondo quanto emerso dalle indagini, ci troviamo ancora una volta in presenza di una gestione truffaldina da parte di un ente di formazione professionale caratterizzata da forme intollerabili di arricchimenti illeciti e di nepotismo costruiti attraverso appropriazioni indebite di danaro pubblico a fronte di dipendenti che non ricevono stipendi da oltre un anno e che sono a rischio permanente di licenziamento.

Riteniamo doveroso esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori del settore vittime di una modalità operativa che ha avuto e continuerà ad avere conseguenze estremamente pesanti sul loro percorso lavorativo.

In questo desolante quadro, desta preoccupazione l'assenza dei dovuti controlli che avrebbe permesso alle attività illecite dei vertici dell'Ente di andare avanti per anni senza alcun intervento da parte dei soggetti competenti.

Nell'immediato, occorre un intervento del Governo regionale finalizzato alla tutela degli alunni e del personale, magari attraverso l’assegnazione della gestione dei corsi, in via d'urgenza e temporanea, agli Istituti Professionali Statali, fermo restando la quota di finanziamento dell'80 % per le retribuzioni del personale dipendente degli enti, in modo tale da garantire, nel contempo, la continuità lavorativa e la continuità didattica, assegnando la rimanente quota del 20 % alle scuole prescelte per le spese di gestione.

Nell’attesa che la Magistratura faccia chiarezza sul caso ANFE, riteniamo che occorra riprendere con la necessaria forza la battaglia per consentire il rientro al lavoro agli operatori della Formazione Professionale attraverso l’avvio delle attività formative previste dall’Avviso 8, la riattivazione dei servizi per il lavoro ormai fermi da 3 anni, l’avvio dei secondi, terzi e quarti anni dei corsi di Istruzione e Formazione Professionale nonché l’individuazione di eventuali misure di accompagnamento alla pensione.

Il Coordinatore Regionale Il Coordinatore Regionale

Democrazia e Lavoro in FLC CGIL Democrazia e Lavoro in CGIL

Lillo FASCIANA Saverio CIPRIANO